Raffaele Callia, Gianpiero Carta, 
Martino Contu, Maria Grazia Cugusi

Storia del movimento sindacale nella Sardegna meridionale

 


Anno: 2002

Formato: 15,5x21 cm

ISBN: 88-86799-58-6

Pagine: 720

 

Illustrazioni: 53

Prezzo: € 50,00

Argomento: Storia

Prefazione di 
Sergio Cofferati


Il libro:
Questo libro ricostruisce, grazie ad una nutrita bibliografia e ad una documentazione inedita archivistica e fotografica, la storia delle organizzazioni dei lavoratori nella Sardegna meridionale a partire dall'insediamento dell'industria mineraria.
La fine del biennio rosso e la nascita precoce di un violento squadrismo fascista cancellarono le conquiste sindacali ottenute nel primo decennio del Novecento. La costruzione della fonderia di San Gavino Monreale, da parte della Montevecchio, negli anni Trenta, in piena recessione economica mondiale, venne incontro al deficit di piombo dell'Italia, che si avvia all'autarchia: quando la ciminiera fu terminata in pochi anni furono prodotte 100000 tonnellate di piombo e 58 d'argento.
Negli anni Sessanta la scelta di privilegiare la grande industria, sostenuta in Sardegna con capitali pubblici, coinvolgerà anche la zona industriale di Villacidro nella quale la Snia Viscosa divenne l'azienda leader in un triangolo industriale compreso tra la fonderia di San Gavino, le miniere di Guspini e la stessa area tessile villacidrese.
All'inizio degli anni Settanta la Sardegna arrivò a coprire metà della produzione di fibra acrilica di tutta Italia. Fu il periodo di maggiore conflittualità sociale a partire dal quale il sindacato difese, anche grazie alla creazione della Camera del Lavoro di San Gavino, non solo i lavoratori ma l'intera area geografica della Sardegna travolta nei decenni successivi da una crisi che riguarderà Villacidrese, Medio Campidano, Trexenta, Marmilla, Iglesiente e Sulcis.

Gli autori:

 

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