Raffaele Callia,
Gianpiero Carta,
Martino Contu, Maria Grazia Cugusi
Storia del movimento
sindacale nella Sardegna meridionale
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Il libro:
Questo libro ricostruisce, grazie ad una nutrita bibliografia e ad una
documentazione inedita archivistica e fotografica, la storia delle
organizzazioni dei lavoratori nella Sardegna meridionale a partire
dall'insediamento dell'industria mineraria.
La fine del biennio rosso e la nascita precoce di un violento
squadrismo fascista cancellarono le conquiste sindacali ottenute nel
primo decennio del Novecento. La costruzione della fonderia di San
Gavino Monreale, da parte della Montevecchio, negli anni Trenta, in
piena recessione economica mondiale, venne incontro al deficit di
piombo dell'Italia, che si avvia all'autarchia: quando la ciminiera fu
terminata in pochi anni furono prodotte 100000 tonnellate di piombo e
58 d'argento.
Negli anni Sessanta la scelta di privilegiare la grande industria,
sostenuta in Sardegna con capitali pubblici, coinvolgerà
anche la zona industriale di Villacidro nella quale la Snia Viscosa
divenne l'azienda leader in un triangolo industriale compreso tra la
fonderia di San Gavino, le miniere di Guspini e la stessa area tessile
villacidrese.
All'inizio degli anni Settanta la Sardegna arrivò a coprire
metà della produzione di fibra acrilica di tutta Italia. Fu
il periodo di maggiore conflittualità sociale a partire dal
quale il sindacato difese, anche grazie alla creazione della Camera del
Lavoro di San Gavino, non solo i lavoratori ma l'intera area geografica
della Sardegna travolta nei decenni successivi da una crisi che
riguarderà Villacidrese, Medio Campidano, Trexenta,
Marmilla, Iglesiente e Sulcis.
Gli autori:
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